Ecco come evitare gli inceneritori e riciclare tutto!!!

Stop agli inceneritori ***, 23 gennaio 2008 Appelli e altro Una lettera è stata inviata al Commissario Europeo all’ Ambiente Dimas Stavros, nonchè, per conoscenza, a tutti i membri dell’UE e ai media internazionali. A scriverla, medici, intellettuali, associazioni e semplici cittadini, i quali contestano l’idea che per rispondere all’emergenza rifiuti basti incenerirli La lettera, che riportiamo qui di seguito, è stata inviata al Commissario Europeo all’ Ambiente Dimas Stavros, nonchè, per conoscenza, a tutti i membri dell’UE e ai media internazionali circa la situazione di gestione dei rifiuti non solo in Campania ma in tutto il nostro paese. La lettera è firmata da intellettuali, associazioni, medici , cittadini di ogni parte d’ Italia. Il ciclo dei rifiuti si può chiedere al 100%, recuperando tutta la materia, senza portare nulla né in discarica né tanto meno riducendolo….in fumo. Domenica 20 gennaio ero a Pianura, invitata a partecipare ad un incontro con la popolazione nella scuola elementare insieme alla imprenditrice Carla Poli del Centro Riciclo di Vedelago (www.centroriciclo.com) che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio peregrinare: davanti ai cumuli di spazzatura che in noi suscitano tanto orrore, lei si fermava incantata dicendo: “ma guarda quanta bela roba che s’è ghè, me ne porteria via un pocheto”. Questa ingegnosa signora, oltre a recuperare in modo ottimale carta, lattine, vetro ecc., ha brevettato un metodo per il 20% del “secco non riciclabile” (i pannolini ad es.) e, tramite un processo finale di estrusione, ottiene da questo residuo (che io per prima non immaginavo potesse avere alcun riutilizzo), una sabbia sintetica grandemente utilizzata in edilizia, che esporta all’ estero e che non arriva a produrre stante la grande richiesta che ha! Nell’ azienda sono in 64, gli operai ricevono 1500 euro al mese con tredicesima e quattordicesima e tutto questo senza camini, senza filtri, senza veleni, ma dando lavoro, occupazione, serenità a tante famiglie. Gli impianti non sono complessi, né da costruire né da gestire, possono essere pronti in pochi mesi, relativamente basso il capitale di partenza. Ma possibile che in questo paese e soprattutto in questa Romagna, dove ci si vanta di essere industriosi, attivi e pieni di iniziativa, a nessun imprenditore venga anche solo la voglia di verificare di persona? Possibile che sappiamo solo bruciare, mandando in fumo preziose risorse e soprattutto la nostra salute? Si sappia che recentemente il Consiglio Nazionale degli Ordini dei Medici Francese ha chiesto una moratoria sugli inceneritori, esattamente come ha richiesto la Federazione degli Ordini dei Medici dell’ Emilia Romagna. Sono sempre più convinta che il problema dei rifiuti non è affatto una grave malattia come vorrebbero farci credere, che la medicina che vorrebbero darci (inceneritori) è molto peggiore del male e che la cura semplice, immediata, economica, senza controindicazioni esiste ed è la raccolta domiciliare “porta a porta” e il riciclo totale. Credo che sarebbe ora di smettere di fidarsi dei tanti esperti (televisivi e non) che fino ad ora hanno dimostrato di non avere a cuore né l’ ambiente né la salute e cominciare piuttosto a fidarsi del buon senso delle donne. Sia ben chiaro a tutti: non alcun interesse personale in questa “promozione” del Centro di Vedelago e il biglietto per Napoli non me lo ha rimborsato nessuno. Patrizia Gentilini Oncoematologo – Associazione Medici per l’ Ambiente – ISDE Italia

LA LETTERA

Egregio Commissario Dimas,
siamo cittadini italiani e siamo costernati per quanto sta capitando nel nostro paese, ormai diventato lo zimbello del mondo per la vicenda dei rifiuti in Campania. In allegato troverà l’ appello che già un anno fa scienziati e medici avevano rivolto all’ Europa su questo problema.
Oltre 14 anni di gestione in regime di emergenza non hanno risolto assolutamente nulla, anzi hanno aggravato sempre più, un problema che non ha assolutamente nulla di “emergenziale” perché in tutti i paesi del mondo si producono rifiuti. Le direttive dell’ UE forniscono una chiara gerarchia dei trattamenti per il loro smaltimento: riduzione, riciclo, riuso, e solo per la quota residua recupero energetico e non solo tramite incenerimento. Purtroppo la crisi napoletana appare del tutto strumentale al fare passare nel nostro paese l’incenerimento come metodo privilegiato per la soluzione del “problema rifiuti”, ribaltando completamente ciò che la stessa UE suggerisce. In Italia non sono messe in atto, se non in singole virtuose realtà grazie ad amministratori responsabili, quei metodi di raccolta (door to door) che responsabilizzano i cittadini e che possono garantire una buona qualità del prodotto differenziato ed il loro effettivo recupero. L’incenerimento continua ad essere incentivato, solo nel nostro paese, come fonte di energia rinnovabile, nonostante il minimo rendimento energetico di questi impianti (che sono per la maggior parte impianti di rifiuti tal quali), i gravi danni all’ ambiente e all’ economia che anche di recente si sono registrati (latte contaminato oltre il consentito da diossine a Brescia, territorio già gravemente inquinato, ove funziona il più grande inceneritore d’ Italia) e nonostante il fatto che il kilowattora ottenuto bruciando rifiuti, sia quello gravato dalla massima emissione di CO2. Numerosissimi sono gli studi che hanno evidenziato danni alla salute sulle popolazioni esposte, danni che nessuno può escludere anche con i “nuovi” impianti e che hanno indotto migliaia e migliaia di medici, di cittadini, di intellettuali, di associazioni ambientaliste a prendere posizioni anche con esposti e denuncie alla Magistratura, affinché venga semplicemente fatto ciò che in tutto il mondo civile si fa, mettendo al primo posto la salvaguardia dell’ ambiente per la tutela nostra e di chi verrà dopo di noi.
Commissario Dimas, La supplichiamo, ci ascolti, faccia tutto quanto è in suo potere affinché si scongiuri questo ennesimo disastro, affinché si facciano scelte che guardano avanti e non indietro, all’ età del fuoco.

PRIMI FIRMATARI:
Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d’ Italia
Avv. Gerardo Marotta (Presidente Onorario)
Prof. Alberto Lucarelli (Presidente ed Ordinario di Diritto Pubblico Università Federico II -Napoli)
Prof. Nicola Capone (Segretario)
Antonio Vermigli (Journalist)
Casa della Solidarietà- Rete Radiè Resch di Quarrata (PT)
Prof. Angelo Gino Levis (Genetista Padova)
Dr.Patrizia Gentilizi (Oncologist and Haematologist Forlì)
Dr. Michelangiolo Bolognini (Medicina Democratica Pistoia)
Dr. Francesca Cigala (Psychiatrist Ferrara)
Dr. Giovanni Vantaggi (General Practitioner Gubbio)
Dr. Vincenzo Migaleddu (Radiologist Sardinia)
Dr. Gianluca Garetti (General Practitioner Firenze)
Cristina Buschi (Roma)
Gaetano Amato (Roma)
Prof. Gianni Tamino (Biologist University Padova)
Angela Donati (Comitati antielettresmog Bologna)
Associazione Grilli- Meet up Treviso
Alfredo Sadori (Presidente CITAS – Comitati intercomunale per la tutela dell’ Ambiente e della Salute Barchi PU, e membro del Coordinamento dei Comitati di difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano – Pesaro- Urbino)
Dott.ssa Raffaella Pirini (Presidente Associazione Clandestino Forl)ì
Ing. Carlo Caselli (Presidente Confedilizia Forlì)
Gianluigi Salvador (Referente Energia e Rifiuti WWF Veneto)
Giovanni Iudicone (Referente Rifiuti WWF Lazio)
Roberto Barocci (Forum Ambientalista Toscano)
Dr. Giovanni Ghirba (Pediatrician Civitavecchia e Portavoce dei Medici per l’ Ambiente e la Salute Alto Lazio)
Simonetta Gabrielli & Nimby trentino (AdRi)
Alba Di Carlo – Torino
Mariangela Sirca, Anna Salvadori, Silvano Recati (Sesto Fiorentino FI)
Dr Luigi Carpentiero (Medico del Lavoro Firenze)
Franco Aspite (Coordinamento dei Comitati Pratesi)
Sergio Benvenuti
Claudio Meloni (Attac Roma)
Laura Puppato (Sindaco della città di Montebelluna TV)
Lino Balza (Alessandria)
Marino Ruzzenenti (Forumambientaslita Brescia)
Monica Zoppè (Biologa, CNR Pisa)
Mino Giunti (Presidente del Comitato di Iolo e S.Andrea “Vivere in periferia”)
Manrico Guerra (General Practitioner Parma)
Gioacchino Genchi (Dirigente Chimico – Regione Siciliana)
Daniela Pasini (Coordinamento dei Comitati e Assoc, Ambientaliste prov. di Grosseto)
Dr. Giuliana Brandazzi Filippazzi (Senior Coordinator EACH, European Association for Children in Hospital)
Dr. Ruggero Ridolfi (Oncologist, Endocrinologist Forlì)
Alessandro Romiti (Consulente Settore Legno)
Comitati riuniti rifiuti zero di Treviso e Venezia
Lucia Tamai (Associazione Alisei – Silea)
Matteo Incerti (Giornalista)
Dr. Celestino Panizza (Medico del Lavoro Brescia)
Ing. Vittoria Fatta (Chemical engineer Palermo)
Paolo Guarnaccia (Presidente AIAB Sicilia -Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica)
Prof. Luigi Solarino (Presidente di Decontaminazione Sicilia)
Imma Lascialfari (Presidente coordinamento comitati ambientalisti Lombardia)
Dr. Luigi Gasparini (Medico igienista di Ferrara)
Paolo Pittaluga e Associazione Ecovolontari Marcon (VE)
Laura Cangemi (Mantova)
Giacon Paolo (Citt.esperto del cons. di q.3 sett. ambiente, manutenzioni, viabilità e verde)
Marco Caldiroli (Medicina Democratica)
Comitato per la salvaguardia dell’Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria (PG)

 

Una Risposta

  1. Sono assolutamente d’accordo sul riciclo. Non a caso c’ho fatto un post.
    Io credo che una politica seria dovrebbe far uso delle discariche il meno possibile e solo per situazioni di emergenza (come quella attuale di Napoli), ma nel medio periodo bisogna pensare ad una politica efficace sul fronte della raccolta differenziata appunto per il riciclo. Come dimostri anche tu, questo sbocco apre spiragli positivi anche sul fronte economico – occupazionale. I termovalorizzatori devono essere sviluppati in misura molto limitata, solo per quei residui di indifferenziata. E’ anche chiaro che un loro eccessivo sviluppo scoraggerebbe la differenziata, in quanto essendo molto costosi devono lavorare a pieno regime!

Lascia un commento